Z LA FORMICA

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(Antz - 1998)
(lungometraggio d'animazione)

Regia di: Eric Darnell e Tim Johnson
Sceneggiatura di: Todd Alcott, Chris Weitz, Paul Weitz

Prodotto da: Brad Lewis, Aron Warner, Patty Wooton
Produzione: Dreamworks Picture
Animazioni: PDI / Dreamworks Animation
Distribuzione: UIP

Tagline: "Every ant has his day."

USCITA ITALIANA: 15 GENNAIO 1999

Dagli autori di "About a Boy" e dai realizzatori di "Shrek" arriva, con il marchio Dreamworks, il nuovo lungometraggio animato creato interamente utilizzando grafica a tre dimensioni. Lo sforzo è merito degli studi della Pacific Data Image (PDI) prima consociata, adesso proprietà della Dreamworks. Il 1998 è stato lo stesso anno del "Principe d'Egitto", una meravigliosa pellicola che è tanto piaciuta anche nel nostro paese, ma quì la Dreamworks apre una nuova porta sul suo futuro, verso un mondo dominato fino a questo momento dalla Pixar, unici studios in grado di realizzare un lungometraggio 3D (grazie anche alla presenza di Lasseter). La nuova creatura di Jeffrey Katzemberg & Steven Spielberg mette in gioco una bella storia e un cast di doppiatori di grande rilievo (uno su tutti Woody Allen) nelle mani della PDI che non deluderà le aspettative.

La storia riguarda una formica chiamata Z a cui la vita da operaia va decisamente stretta, insieme all'idea di gruppo cui la colonia è sempre forzata a pensare. Tutti fanno sempre le stesse cose, decise dalla nascita, e sempre senza variare, cosa che a Z non piace minimamente, volendo ritagliarsi del tempo tutto per lui e cercare possibilmente fortuna fuori dalla colonia. La scintilla scocca quando nel bar frequentato da tutti gli operai, un giorno arriva la principessa Bala, in incognito, in cerca anche lei di qualcosa che la faccia uscire dalla solita routine. L'incontro con Z e successivo ballo in coppia portano il piccolo Z a scambiarsi di posto con l'amico Weaver (un soldato), prima, per poi essere catapultato in una guerra contro le termiti e, da li, in una carambola di eventi che lo porteranno ad Insettopia, la libertà da sempre cercata, e a scovare una mega cospirazione contro la colonia poi.

Con un budget di 60 milioni di dollari (all'epoca il doppio del primo lungometraggio animato della Pixar "Toy Story"), con lo script nelle mani di talentuosi sceneggiatori di Hollywood e con le risorse tecniche della PDI, la Dreamworks ha buttato una base per i prossimi titoli legati all'animazione tridimensionali e agli incassi da record. Tecnicamente la PDI ha lavorato tanto su degli aspetti molto importanti della pellicola, metodi che saranno evoluti e risulteranno vincenti per le nuove pellicole create negli studios. Il controllo dei movimenti di viso e corpo, tramite un appropiato script, sono tra le armi vincenti della pellicola. La fisicità dei personaggi risulta convincente e le animazioni molto fluide. Il texturing è molto elementare (cosa che si nota quando gli oggetti vengono inquadrati da vicino) e non c'è tanta presenza di effetti atmosferici particolari (fumo, nebbia, ecc.). Lo studio dei fluidi era già in atto alla PDI, ingrediente base per lo sviluppo delle scene finali della pellicola. La massa d'acqua (nella parte finale del film) risulta convincente ma un occhio allenato riconoscerà in questo un effetto particellare un po camuffato e animato a puntino. Le sequenze si svolgono in pochi ambienti (contro gli oltre 30 del prossimo Shrek), ma comunque ben realizzati pensando alle dimensioni della colonia e agli elementi incontrati all'esterna di questa. La caratteristica a cui si puntava di più è stata lo studio dei caratteri dei personaggi. Z su tutti ha ricevuto molte attenzioni, grazie anche all'attore che lo doppiava, riuscendo a ricreare pensieri, angosce e comportamenti di Woody Allen (e chi ha avuto modo di vedere almeno un suo film lo nota all'istante). Le musiche completano il tutto: niente di eccezionale oltre una versione di "Guantanamera" nel bar e altri momenti sottolineati con motivi composti ad'oc da Harry Gregson-Williams e John Powell.

La scelta vincente della Dreamworks è stata affidare le voci a nomi di rilievo dell'ambiente Hollywoodiano: Woody Allen (z), Dan Aykroyd (chip), Anne Bancroft (la regina), Danny Glover (barbatus), Gene Hackman (generale mandibola), Jennifer Lopez (azteca). Le rispettive parti sono state affidate ai nostri doppiatori italiani e, nello specifico, ai doppiatori ufficiali dei nomi prima citati (Amendola per Stallone e Lionello per Allen su tutti). Il lungometraggio è molto ben fatto e la storia è molto scorrevole. Certamente tutto gira sul mondo e sulle chiacchiere di Z, basti pensare all'inizio, ovvero nel classico stile di un film di Allen: un monologo di Z sulla sua esistenza sdraiato sul lettino della formica psicologo. Le battute non mancano ma sono presenti anche gli attimi di riflessioni, maggiormente legati all'incertezza di Z nell'esprimersi con la principessa Bala. Lontani anni luce dalle storie con protagonisti eroi saccenti e muscolosi, quì abbiamo di fronte "lo scemo del villaggio" (parola di Bala!).

Tra le piccole chicche legate alla produzione d'obbligo ricordarne alcune: il suono che la lente di ingrandimento produce nel momento in cui viene utilizzata per carbonizzare le formiche è stato preso da "La Guerra dei Mondi"; ma alcune vengono proprio dagli ambienti PDI, e nello specifico lo striscione "Free Time Is For Training" (il tempo libero è per l'allenamento) è veramente uno striscione di motivazione presente negli studios. Vari riferimenti ai film ci sono, oltre a quello prima citato, anche per Pulp Fiction (1994) per il ballo nel bar. Woody Allen ha registrato la sua parte di doppiaggio in soli 5 giorni e nei giorni in cui soltanto i giornalieri erano pronti, il risultato finale l'ha visto soltanto alla fine. Allen e Stallone hanno recitato (!?!) insieme di nuovo dopo 27 anni (dopo Bananas del 1971). La UIP si è incaricata della distribuzione nel nostro paese del lungometraggio e la versione DVD dello stesso è in ottima qualità sia audio che video con delle belle infarciture di extra all'interno.






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