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COWBOY
BEBOP: IL FILM
(Cowboy Bebop: Tengoku no tobira
- 2001)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Shinichiro Watanabe
Sceneggiatura di: Marc Handler e Keiko Nobumoto
Storia di: Hajime Yatate
Produzione: Bandai Visual Co. Ltd.
Produzione: Sunrise Inc.
Realizzazione: Studio Bones
EDIZIONE ITALIANA: Columbia Tristar Italia
Dopo
due anni di attesa rispetto all'uscita in patria arriva anche nella
nostra penisola il primo lungometraggio tratto dalla fortunata serie
animata dei cacciatori di taglie a bordo della nave 'Bebop'. La prima
sicurezza su tutto riguarda i realizzatori, guardando i titoli di testa,
ovvero gli stessi della serie (26 episodi) che hanno davvero dato il
massimo per la realizzazione di questo lungometraggio che, dal lato
tecnico, fa gridare alla pazzia per la cura maniacale dei particolari.
Il regista, Shinichiro Watanabe è lo stesso del bellissimo "Macross
Plus" (1994) e lo stesso che due anni più tarti a questo
Cowboy Bebop sarebbe stato chiamato dai fratelli Wachowski per la realizzazione
di due corti inseriti tra gli "Animatrix" (2003), ovvero "Kid's
Story" e "A Detective Story", sicuramente tra i migliori corti dei nove
presenti.
La
storia è ambientata su Marte, pianeta in cui si trovano la squadra
dei Cowboy al completo: Ed, Spike, Faye e Jet. La loro nave, la Bebop,
si trova in cattivo stato, come le tasche dei quattro, e urgono nuovi
fondi. L'occasione nasce da una nuova taglia promessa dal governo marziano
per la testa del terrorista Vincent, un fantasma dato morto in tutti
i database planetari. Quest'ultimo ha intenzione di provocare un attentato
terroristico, tramite armi biologiche sofisticatissime (nanotecnologia),
di scala mondiale.
I nostri eroi (o antieroi!?) si tuffano alla ricerca del malvivente
ma dovranno vedersela con militari, politica e molto altro. Spike si
troverà difronte il tenente Elektra, della sorveglianza, mentre
Faye si troverà direttamente faccia a faccia con Vincent e la
sua arma biologica mortale. La squadra dovrà ricompattarsi nuovamente
per risolvere questo enigma, spinti come sempre dalla succulenta taglia
da incassare.
Watanabe
e lo Studio Bones sfornano un capolavoro certamente all'altezza della
serie che ha appassionato milioni di spettatori ovunque nel mondo. La
storia è appassionante e alterna momenti di riflessione a momenti
di pura azione. Rispetto alla serie, in "Cowboy Bebop: Il Film"
viene dato più spazio ai singoli personaggi, cercando di mostrare
quanto di più intimo ogni singolo carattere possieda. Il regista
dirige questo lungometraggio con le stesse mani con cui verrebbe diretto
un action movie con attori in carne ed ossa: un occhio attento ad ogni
singolo fotogramma, roll e movimenti di camera adeguati all'azione cercando
di accompagnare al meglio lo spettatore in ogni scena, dai momenti di
riflessione a quelli più frenetici. Lo Studio Bones poi fa gridare
al miracolo per la maniacale cura su ogni frame e su tutte le animazioni,
mai banali, mai di scarsa fattura, mai con scelte cromatiche fuori luogo.
Lo sforzo prolungato per quasi due ore ha impegnato una gran quantità
di disegnatori e animatori ma già per i precedenti lavori lo
studio non era certo nuovo a queste imprese. L'uso della Computer Graphics
serve a regolare al meglio e ad amalgamare i diversi stili utilizzati
per oggetti e personaggi. Per i fondali, ottimi per fattura e croma,
sono stati studiati scenari dal Marocco fin negli Stati Uniti. Le musiche
hanno anche il loro ruolo e lo adempiono in maniera soddisfacente.
Lo
Studio Bones ha certo di che vantarsi per la realizzazione di questo
lungometraggio che, tra l'altro, si piazza tra gli episodi 22 e 23 della
serie, ma anche tanto indipendente da essere adatta anche a chi non
conosce o non ha visto un episodio della suddetta serie. Tra l'altro
il titolo intero dell'edizione occidentale (europea e usa - targate
Columbia Tristar) era "Cowboy Bebop: Knockin' on Heaven's Door"
ridotta semplicemente a "Cowboy Bebop: The Movie" per non
incappare in evidenti problemi di copyright dall'omonima canzone di
Dylan. Tra l'altro, come un occhio esperto potrebbe notare, il cattivo
di turno, Vincent, ricalca perfettamente l'immagine e le movenze del
cantante Bob Dylan. Continuando con le chicche, il misterioso personaggio
di Rasheed è disegnato sulla vera guida che i ragazzi dello Studio
Bones hanno avuto in Marocco alla scoperta dei luoghi da ritrarre per
il film.
Il
film è uscito il primo Settembre 2001 in Giappone. Ha partecipato
a numerosi festival nel mondo, tra cui: l' "American Cinematheque's
Festival of Fantasy" in USA, "Sitges Film Festival" in
Spagna, "Waterloo Festival for Animated Cinema" in Canada,
"Oslo International Film Festival" in Norvegia, "Auckland
International Film Festival" in Nuova Zelanda, "Hamburg Fantasy
Filmfest" in Germania e al "Fantastisk Filmfestival Copenhagen"
Danese.
E' arrivato soltanto due anni più tardi anche in Italia (2003),
sotto la scia del successo mondiale e sotto la stessa etichetta che
l'ha portato negli States: la Columbia Tristar nella sua divisione italiana,
che lo ha proposto nei cinema e poi in una buona edizione in DVD con
molti extra al suo interno.
Visitate il sito ufficiale di Cowboy Bebop: www.cowboybebop.org
Oppure al sito italiano allestito dalla Columbia Tristar Italia: www.columbiatristar.it
Altre informazioni al sito allestito dalla Sony Picture (US version):
www.sonypictures.com
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