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NARUTO
(2002)
(serie animata)
Regia di: Hayato Date
Sceneggiatura di: Akatsuki Yamatoya, Junki Takegami,
Katsuyuki Sumisawa, Kou Hei Mushi, Michiko Yokote, Satoru
Nishizono, Shin Yoshida, Yasuyuki Suzuki e Yuka Miyata
Tratto dal manga: Masashi Kishimoto
Prodotto da: Hiroshi Hagino, Noriko Kobayashi e Tomoko
Gushima
Produzione: Studio Pierrot e TV Tokyo
Realizzazione: Studio Pierrot
Episodi prima serie: 220 (da 25' circa - 9 stagioni)
Episodi seconda serie: 66 (da 25' circa - in corso)
EDIZIONE ITALIANA: Panini Video e Mediaset
Lo Studio Pierrot conta un catalogo con numerosi
titoli di successo, ma uno dei jolly che ha raggiunto veramente
un largo consenso in tutto il globo è certamente la
trasposizione animata dell'opera cartacea di Masashi Kishimoto.
Un lungo giro in un mondo in cui a scuola insegnano come lanciare
armi e sviluppare poteri straordinari tra una ciotola di ramen
e un bicchiere di sakè. Questo è il mondo di
Naruto, un giovane ninja dalle grandi aspettative.
La
storia e la cultura giapponese incontrano il ventunesimo secolo,
creando un mondo in cui villaggi, tradizioni e usanze si sostituiscono
a confini e lingue parlate. La storia gira intorno, manco
a dirlo, al giovane Naruto Uzumaki, un giovane allievo della
scuola ninja del villaggio di Konoa il cui sogno è
diventare un giorno Hokage, il ninja più forte e capo
del villaggio. Il giovane viene però allontanato da
tutti e isolato a causa di un demone, la Volpe a nove code,
sigillato all'interno del ragazzo a sua insaputa. Questo lo
renderà un piccolo teppista e incurante di ciò
che ha intorno, compresi i suoi più stretti amici e
compagni. Il suo sarà un lungo viaggio verso la scoperta
dei suoi poteri attraverso lezioni, innumerevoli prove, numerose
missioni cui parteciperà, ma anche amicizie e amori
che lo guideranno attraverso il suo personale percorso di
crescita.
Il
mix di azione e avventura create da Kishimoto disegna un mondo
fantastico, cui
richiami alla cultura e alla storia giapponese si intravedono
in ogni singolo frame dell'anime, dalle armi ai demoni ai
villaggi e la loro divisione, ma un mondo alquanto
cruento in cui vivono i giovani allievi della scuola ninja
cui le telecamere sono sempre puntate. Un gruppo variopinto
di personaggi esplorati in ogni angolo, storie personali intrecciate
le une con le altre e specchio di amicizie e rivalità
che saranno alla base di ogni singola personalità.
Storie comunque legate, in diversi modi e per diversi gradi,
al personaggio principale, quello strano e ribelle ragazzo
di nome Naruto. Una scrittura originale che non lo vede eroe,
il migliore o il più forte, e neanche il peggiore,
ma ben piazzato a metà strada e capace di essere un
disastro e un eroe in poche occasioni. Un modo per promuovere
il meglio di ognuno di noi e affezionarsi ad un eroe medio
generalmente bistrattato dai suoi amici.
Ma
l'autore, oltre alla moltitudine di personaggi, cerca di focalizzare
l'attenzione su pochi ninja, sulla loro storia personale e,
soprattutto, sulla rivalità tra Naruto e un suo compagno
di squadra: Sasuke. La prima parte della serie illustra il
processo di crescita iniziale e l'addestramento, per poi focalizzarsi
sulle vicende dei due "compagni". A metà
di questa serie le cose si complicheranno per poi prendersi
una pausa, le ultime stagioni, composte da lunghi episodi
praticamente inutili, episodi di rimpimento (filler). Le vicende
invece riprenderanno subito dopo, e con una marcia più
sostenuta, nella seconda serie intitolata "Shippuden",
serie che vede i giovani ninja più cresciuti e maturi
e in cui la storia si farà certamente più seria.
Il finale invece è ancora tutto da scrivere.
Gli
alti e i bassi degli umori dei personaggi, i momenti di ilarità
e demenzialità classici della cultura giapponese si
alternano a drammi personali o più ampi in cui anche
interi villaggi saranno in pericolo. Un riuscito mix alla
base del successo di pubblico in tutti i paesi in cui è
arrivato. Il lavoro svolto dallo studios poi è esemplare,
degno dell'opera e della lunghezza della serie. Il tratto
ricalca la mano dell'autore e le animazioni sono di buon livello,
tutte legate alle classiche tecniche d'animazione e con poche
incursioni di computer grafica ed effetti atti ad esaltare
le arti marziali proprie di ogni personaggio.
L'anime
è arrivato in Italia sotto la supervisione della Mediaset,
canale che ha trasmesso tutta la prima serie dal 2006, quattro
anni dopo l'uscita in patria, apportando non pochi tagli dovuti
alla censura per scene violente e alcune di nudo. Nell'ultimo
quarto del 2008 è prevista la trasmissione televisiva
della seconda e interessante serie intitolata "Shippuden".


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