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FLCL
(Fooly Cooly - 2000)
(serie animata)
Regia di: Kazuya Tsurumaki
Sceneggiatura di: Yoji Enokido
Prodotto da: Sato Hiroki e Nishizawa Masatomo
Produzione: Gainax, Production I.G. e FLCL Production Committee
Realizzazione: Gainax e Production I.G.
Episodi: 6 (da 25' circa)
EDIZIONE
ITALIANA: Dynit
Cos'hanno in comune una chitarra, una
mazza da baseball e una vespa gialla? Apparentemente niente,
e neanche il nome Fooly Cooly vi dirà tanto. Tra l'altro non
potrebbero spiegarlo con chiare parole neanche Yoji Enokido
e Kazuya Tsurumaki: le due persone che hanno dato vita a questa
mini serie che è impossibile inquadrare o descrivere tanto
è spiazzante nel suo complesso, dalla storia alle animazioni.
Possiamo soltanto ricordare che Enokido è lo sceneggiatore
di "Utena" (serie e lungometraggio - 1997-1999), "Sailor Moon"
(1994) e anche alcuni episodi di "Evangelion" (1995), mentre
Tsurumaki è uno dei registi della serie "Evangelion" (1995)
e dei lungometraggio "The End Of Evangelion" (1997) e "Death
& Rebirth" (1997). Se poi aggiungiamo che i noti studi Gainax
e Production I.G. hanno unito le forze in questa produzione
la cosa si fa veramente interessante.
La
storia si svolge in una tranquilla e silenziosa città di provincia.
Una città come tante, la cui vita sembra scorrere pacata proprio
come il fiume che l'attraversa. Tanti cittadini che accettano
senza batter ciglio anche l'assurda quanto enorme fabbrica
di attrezzature mediche che si erge ai suoi margini e che
sbuffa vapore a orari prestabiliti. Come alcuni adolescenti
che guardano la loro città venire coperta da questa coltre
bianca, seduti ai margini del fiume, sotto il grande ponte
che lo attraversa. Un'esistenza apparentemente stanca, che
si trascina. Naota, un dodicenne cresciuto all'ombra del fratello
campione di baseball, al momento negli States, e Mamimi, la
ragazza di quest'ultimo, con un aria di perenne sogno, che
ripone le attenzioni destinate al fidanzato sul fratellino.
Aggiungiamo anche Ninamori, un'altra adolescente, i cui problemi
di famiglia la portano dentro la vita di Naota; e non dimentichiamo
Haruko, una diciannovenne che piomba, letteralmente, sul giovane
Naota investendolo prima con la sua vespa gialla e colpendolo
poi con un basso elettrico sulla fronte. A questo aggiungiamo
pseudo portali dimensionali aperti sulla fronte, automi con
una tv al posto della testa, uomini con cartoncini al posto
delle ciglia, storie di alieni e altre pazzie varie e avremo
soltanto un piccolo quadro di quanto si assiste davanti a
questa produzione. E non cercate semplici conclusioni, perchè
faticherete a trovare anche quelle.
Con
Fooly Cooly non si parla di sperimentazione e neanche di eccentricità
perchè semplicemente si va oltre. Lo Studio 4°C ci è forse
andato vicino ("Mind Game" (2004)) ma la qualità visiva, la
regia e la sceneggiatura di questa produzione escono fuori
da ogni canone. Tsurumaki riesce nell'intento di stupire visivamente
lo spettatore e confonderlo nello stesso tempo. La sua camera
non solo si muove, ma ruota, zooma, le ottiche si trasformano
in fish-eye o grandangolo. Si assiste ad intere rotazioni
di scene stile bullet-time (inventato dai fratelli Wachowski
per il primo Matrix) o veloci narrazioni su tavole manga in
bianco e nero. Pura pazzia o genio, lo lascio decidere a voi.
La sceneggiatura riesce poi nell'arduo compito di 'stendere'
gradualmente la storia e assecondare la regia nel comune intento
di sorprendere e spiazzare lo spettatore. Toni comico-demenziali,
fantascientifici e altro si mescolano sapientemente. Tra i
personaggi Naota viene esplorato a fondo, forse l'unico infatti.
Gli altri sono volutamente trascurati o di loro si sa veramente
poco. Di alcuni vengono messi in evidenza soltanto i lati
più labili, più fragili e di altri l'esatto opposto. Un piatto
che è un cocktail con un gusto agro-dolce mangiato con la
benda sugli occhi: una continua sorpresa.
Le
animazioni sono in linea con la storia e la sceneggiatura.
Gainax non è nuova a salti di stile e innovazioni visive.
Se a questo aggiungiamo l'esperienza dei disegnatori di Production
I.G. il livello di eccellenza è presto raggiunto. L'estro
maggiore si avverte nelle animazioni classiche, quei disegni
a mano tipici dei manga, ma con un livello di dettaglio mantenuto
alto frame dopo frame e arricchito da incursioni 3D con piccoli
oggetti o altro (opportunamente filtrati) mentre altre sono
pure riproduzioni, che possono trarre in inganno, di tali
effetti ma realizzati con classici disegni 2D. Chiudiamo il
carosello dei reparti con quello sonoro. Le musiche e i temi
scritti per la miniserie sono uno dei punti di forza di questo
prodotto. Manco a dirlo, la prima "voce" è anche quella dell'oggetto
che più compare sullo schermo: le chitarre (anche se i protagonisti
sfoggiano sia bassi che chitarre elettriche). Temi rock in
diverse salse scandiscono ogni secondo e le orecchie degli
appassionati (come quelle del sottoscritto) sono soddisfatte
a dovere.
La
miniserie è tra le migliori produzioni degli ultimi anni in
ambito televisivo. La storia, apparentemente semplice, si
complica in un istante e continua episodio dopo episodio,
ma la caratterizzazione dei personaggi principali tiene fissa
l'attenzione senza stordirla e facendo in modo che gli spettatori
si schierino/riconoscano con un personaggio, attutendone ansie,
pensieri e anche botte in testa. Una caratteristica che comunque
salta all'occhio rispetto alla maggior parte delle produzioni
animate giapponesi è la fisicità espressa dei protagonisti,
inusuale per la cultura del sol levante. Le numerose effusioni
stordiscono il protagonista fino alla confusione e, in fondo,
rappresentano uno dei fulcri della storia. Geniali i colpi
demenziali anche nelle sequenze più riflessive; veder saltare
all'improvviso il gattino è stupendo. Una visione, in definitiva,
consigliata agli estimatori del genere anime ma che saprà
sorprendere anche i non appassionati. Unico lato negativo
è aver atteso cinque anni per vederla arrivare nel nostro
paese.
Tra
le curiosità possiamo ricordare che la vespa gialla che si
intravede nella sequenza fotografica in chiusura appartiene
realmente al regista Tsuramaki (anche se realmente è un modello
giapponese chiamato Rabbit). Hideaki Anno (regista di "Evangelion")
in questa produzione presta la la voce al gatto Miyu Miyu
(non creditata). Gli strani sopracciglia di Amarao sono in
realtà "nori", ovvero quelle alghe essiccate usate nel sushi,
effettivamente scansite digitalmente e inserite nelle animazioni.
Gli strumenti che appaiono nella serie sono precise riproduzioni
di un basso AzureGlo Rickenbacker 4001 e due Gibson: una EB-0
del 1961 e una magnifica Flying V del 1967. Tra le animazioni
è possibile riconoscere anche dediche a South Park, Superman
e Scream.
Fooly
Cooly arriva sotto etichetta Dynit nella prima metà del 2005.
Tutti e 6 gli episodi trovano posto in 3 DVD con un pulito
video in formato 4:3, come l'originale, e audio DTS 5.1 e
Dolby Digital 5.1. Tra gli extra disseminati nei DVD troviamo
gallerie immagini, filmati di coda senza titoli e anche in
versione karaoke, trailer vari e anche trivia per testare
l'attenzione degli spettatori.

Altre informazioni, in giapponese, ra le pagine della Gainax:
www.gainax.co.jp
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