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CORTI PIXAR - Primo Volume (2007)
(cortometraggi animati)
Regia di: John Lasseter, Jan Pinkava, Ralf Eggleston, Peter
Docter, Roger Gould, Bud Luckey, Brad Bird, Mark Andrews,
Andrew Jimenez, Dan Scanlon, Gary Rydstorm
Sceneggiatura di: John Lasseter, Jan Pinkava, Peter Docter,
Roger Gould, Jeff Pidgeon, Rob Gibbs, Bud Luckey, Brad Bird,
Mark Andrews, Andrew Jimenez, Joe Ranft
Prodotto da: Karen Dufilho, Gale Gortney, Osnat Shurer,
Mark Nielsen, Katherine Sarafian
Produzione: Lucasfilm ltd., Pixar Animation Studios e Disney/Pixar
Animation Studios
Realizzazione: Pixar Animation Studios
Edizione Italiana: Walt Disney Studios Home Entertainment
USCITA
ITALIANA DVD: 2 SETTEMBRE 2007
La
prima pubblicazione che percorre la storia della nascita della
Pixar, lo studios d'animazione conosciuto e apprezzato in
tutto il mondo, può essere considerata come una "personale"
di grafica di un grande artista. Questo perchè chi conosce
lo studios senza aver mai visto i suoi corti non potrà mai
apprezzarne a pieno le qualità, lo sforzo di pochi pionieri
e di calcolatori poco più potenti di una calcolatrice elettronica
di oggi. I corti della Pixar rappresentano la storia dell'animazione
3D sul pianeta (insieme ad altre pochissime menti), l'apertura
ad un nuovo modo di rappresentare dei disegni animati. Questa
è anche la prima raccolta completa che segue un primo tentativo
lanciato solo in patria di pochi titoli raggruppati sotto
il nome di "Tiny Toy Stories".
Il
primo titolo è l'inedito "The Adventure of Andre & Wally B."
(1984), corto realizzato dalla divisione animazione computerizzata
della Lucas Film, l'attuale ILM (Industrial Light & Magic), divisione sperimentale in cui John Lasseter
era un semplice animatore, prima ancora del distacco e della
fondazione della Pixar. Un corto brevissimo in cui pochi elementi
tridimensionali dalle forme molto semplici interagiscono tra
loro in uno scenario all'epoca veramente di grandi dimensioni,
realizzato con il primo sistema particellare che moltiplicava
elettronicamente una grande varietà di vegetazione su una
collina. Da li si passa alla Pixar vera e propria, quella
il cui primo logo era un quadrato con un punto al centro,
per il corto "Luxo Jr." (1986), un corto che vede in campo
due soggetti, due lampade da tavolo, realizzate e animate
da Lasseter in persona, dar splendidamente vita ad un momento
padre-figlio molto espressivo, che per due soggetti dalla
limitata espressività rappresenta veramente tanto. Ma proprio
questo punto sembra dare il vero "la" alle produzioni del
neonato studio d'animazione. Si perchè sarà proprio il personaggio
Luxo Jr. a diventare in seguito la mascotte/logo ufficiale
dello studio, quello che tutt'ora troviamo nelle sigle delle
produzioni Pixar.
"Il
Sogno di Red" (1987) è l'opera successiva. Il primo corto
che vede anche in campo i primi effetti speciali, pioggia
e acqua in testa. Ma il corto vede anche la presenza del primo
"umanoide" o modello organico: il clown co-protagonista insieme
al monociclo. Anche quì autore della storia, delle animazioni
e regista troviamo John Lasseter che conferma di voler dare
anima e voce a degli oggetti inanimati. L'anno successivo
arriva "Tin Toy" (1988), corto che vede crescere esponenzialmente
la qualità delle immagini dello studio. Il modello umano (il
bambino) non è particolarmente ben disegnato e animato ma
rappresenta anche questo una prima nelle animazioni delle
espressioni facciali. Nel complesso la storia prende volume,
rispetto ai precedenti corti di brevissima durata, avendo
alle spalle anche un alto numero di tecnici dietro i cinque
minuti di girato e l'utilizzo del software Renderman per la
prima volta. Il corto porta il primo Oscar in casa Lasseter
come miglior corto animato. "Knick Knack" (1989) è uno dei
più geniali corti realizzati da Lasseter e dallo Studio. Quì
inizia a prendere piede lo sviluppo della mimica dei personaggi
e di storie veramente più complesse. Manca ancora spessore
al motore di rendering, che pone textures in maniera piatta
ovunque e riflesso di tipo plastico/metallico. La storia è
stupenda, così come la regia di Lasseter, e il reparto degli
effetti speciali comincia a mostrare buoni script per la gestione
particellare in animazioni (piccoli elementi 3D). Non ultima
la presenza del grande Bobby McFerrin che firma il tema
musicale del cortometraggio.
Devono
passare ben otto anni per vedere realizzato un altro corto,
ma sicuramente ben spesi. Infatti dopo il primo lungometraggio
animato interamente realizzato in CGI, "Toy Story" (1995),
vede la luce "Geri's Game" (1997), un geniale corto che porta
il secondo Oscar come miglior cortometraggio animato. Scritto
e diretto da Jan Pinkava (co-regista di "Ratatouille" (2007)),
il corto è ottimo sia sotto l'aspetto visivo che narrativo:
una storia stupenda che viene magistralmente portata sullo
schermo. Tre anni più tardi arriva "For The Birds" (2000),
diretto da Ralph Eggleston, altro corto a vincere un Oscar
come miglior cortometraggio animato. A fare la forza è sicuramente
la storia, ma anche in questo caso la mimica dei personaggi,
divertenti già da sè, e stranamente provenienti sempre dal
mondo dei giocattoli (i modelli) a cui lo studio sembra particolarmente
legato. Fin quì tutti i corti hanno avuto vita propria e,
al massimo, una proiezione come "antipasto" dei lungometraggi
dello studios, cosa ormai divenuta routine. Ma da "Monster's
& Co." (2001) si iniziano a preparare anche produzioni atte
ad arricchire il prodotto home. E' il caso di "La Nuova Macchina
di Mike" (2002), diretto da Pete Docter e Roger Gould. Il
cortometraggio vede in campo scene e personaggi già realizzati
per il lungometraggio, cosa che li avvicina per immagini e
animazioni, quì con una breve e comica storia interpretata
dai due protagonisti di "Monsters & Co.". Ma per la prima
volta in un corto Pixar si fa uso di dialoghi, rispetto al
ruolo ricoperto dalla mimica in tutte le produzioni precedenti.
Con
"L'agnello Rimbalzello" (2003) si ritorna alla classica realizzazione
di un corto. Divertente storia creata per rime che gira intorno
ad un unico protagonista. Una storia non eccezionale che sembra
più un esercizio di stile dei tecnici della Pixar, vista la
grande presenza di effetti visivi e tecniche d'animazione.
Ottimi anche i pochi modelli (animali) presenti. Con "Jack-Jack
Attack" (2005) si arriva alla seconda opera realizzata come
complemento di un prodotto home. Il corto ha per protagonista
il più giovane figlio della famiglia Parr, protagonista del
campione di incassi "Gli Incredibili" (2004), lungometraggio
premiato anche con l'Oscar. Il corto porta la firma del regista
del lungometraggio, Brad Bird, e racconta in un flashback
la storia vissuta dalla baby sitter alle prese con i poteri
del piccolo pargolo di casa Parr. "One Man Band" (2005) porta
anche la firma di Bird, ma come produttore esecutivo insieme
all'infaticabile Lasseter. Il corto, nominato all'Oscar, è
un concentrato di sapienza narrativa e spettacolari animazioni
(per ciò che concerne gli strumenti e le invenzioni musicali
utilizzate). Una storia in cui a farla da padrone è la musica
secondo due scuole e due generei differenti.
Con
"Carl Attrezzi e La Luce Fantasma" (2006) si realizza il terzo
spin-off tratto da un lungometraggio e destinato come extra
all'edizione DVD di "Cars" (2006), lungometraggio e cortometraggio
che segnano il ritorno alla regia del gran capo Lasseter.
Questa volta la storia si collega direttamente al lungometraggio,
raccontando un episodio che si svolge dopo gli eventi di quest'ultimo.
Chiude la rassegna il nuovo "Lifted" (2006) che arriva in
Italia con il titolo "Stu - Anche un Alieno Può Sbagliare".
Il corto inedito è proiettato insieme all'ultimo "Ratatouille"
(2007) e diretto dall'esordiente Gary Rydstorm, un tecnico
del reparto sonoro della Pixar. La storia è inedita e divertente,
ma non ha convinto a pieno, fallendo anche la vittoria agli
Oscar a cui era stato nominato. Un corto la cui realizzazione
è impeccabile e riporta nuovamente il tema della narrazione
fisica senza l'ausilio di alcun parlato.
E'
straordinario assistere alle prime immagini completamente
create da un computer della Lucas Film, se si pensa che quest'ultimo
aveva la potenza un centesimo più lento di un telefono cellulare.
Il cambiamento epocale avvenne quando un tizio di nome Steve
Jobs (non so se il nome dice molto, ma per chi non lo conoscesse
è il papà della Apple) acquistò questo settore dalla Lucas
Film è fondò la Pixar. Da lì in poi è storia. Da un lato software
che hanno dato una mano alle produzioni animate di mezzo mondo
e dall'altra produzioni animate che hanno segnato profondamente il mondo della
computer animation e che hanno posto le basi a tutti quei
prodotti che da metà degli anni novanta ad oggi scala i botteghini
di tutto il pianeta. Un acquisto obbligato a tutti i fans
ma anche ai semplici appassionati. Pochi minuti di animazione
capace di suscitare grandi emozioni, ilarità e molto altro.
Gli
extra hanno diversi video tra cui una breve storia che racconta
la nascita degli studios e altri esempi di animazioni tra
Luxo senior e junios, oltre agli immancabili commenti dei
realizzatori legati ad ogni corto. Tra le chicche, nascoste
all'interno del DVD, troviamo anche la versione wireframe
di "Luxo Jr." e dell'inedito "Beach Chair", corto sperimentale.
Il DVD è edito in Italia dalla Walt Disney Studios Home Entertainment.
Il sito ufficiale della Pixar è: www.pixar.com
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