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Adrian non rappresenta l'industria animata italiana
22 Gennaio 2019

Adrian non rappresenta l'industria animata italiana

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Ieri sera è andata in onda il nuovo e misterioso progetto di Adriano Celentano sulle reti Mediaset, uno spettacolo teatrale prima e i primi episodi di una serie animata poi. Ma non tutto è andato per il meglio.
Tralasciamo lo spettacolo allestito in un teatro a Verona: una sorta di preludio alla proiezione con alcuni ospiti noti e una sceneggiatura insensata, battute inconsistenti (affidate principalmente a Nino Frassica) e una trama che non si sa dove va a parare, compresi i 5 minuti in cui il padrone di casa si presenta sul palco.

Ma noi ci concentriamo principalmente sul prodotto centrale dell'intera serata, la serie animata a cui il Molleggiato sta lavorando da oltre 10 anni, circondato da autori di spicco come il grande disegnatore Milo Manara (autore del design dei personaggi), il premio Oscar Nicola Piovani alle musiche, lo scrittore Alessandro Baricco alla scrittura e la supervisione generale del candidato all'Oscar Vincenzo Cerami.

La produzione delle animazioni si è ridotta alla lontana China Beijing New Century Wit, dopo i problemi con la Cometa Film di Enzo D'Alò prima (finita in causa), e poi Mondo Tv (finita anche questa con una causa).

Diamo un occhiata agli aspetti più importanti:

Animazioni
La qualità delle animazioni è veramente pessima, tralasciando il bel design di Manara (una qualità su cui non si discute). Il prodotto finale era più vicino ad una graphic novel animata con movenze poco fluide e spesso innaturali. Molto distanti poi il design dei prodotti in movimento e degli sfondi, con l'aggiunta di alcuni inserti in computer grafica animati con molta sufficienza (ed è strano visto il livello qualitativo raggiunto da quest'industria).

Storia
Praticamente inconsistente, in quanto molto confusa e con poco appeal. Manca qualunque cosa di una produzione più classica, ovvero una buona introduzione (l'appiglio che cattura l'attenzione) e almeno un contesto chiaro che illustra la storia e mostra le intenzioni degli autori (dove vogliono andare a parare). Oltre il protagonista (disegnato ad immagine e somiglianza dell'autore), è pessima la caratterizzazione dei personaggi, con tutti i collaterali praticamente inconsistenti, dalla compagna del protagonista che ha in testa solo sesso (la fotocopia dei più classici personaggi di Manara ma che qui sembra molto fuori posto), ai cattivi stereotipati con tanto di scagnozzi idioti. Neanche il futuro immaginato (la serie è ambientata nel 2068) è molto coerente. L'idea è che sia ambientata più ai giorni nostri.

Doppiaggio
Uno degli aspetti più orribili dell'intera produzione. Senza se e senza ma. Non si salva veramente nessuno (eppure di direttori di doppiaggio bravi in Italia ne abbiamo veramente tanti).

Regia
L'Italia non è molto conosciuta per le produzioni animate (negli ultimi anni di titoli noti ce ne sono stati molto pochi), ma ci sono molti studi d'animazione le cui produzioni sono acquistate e distribuite in tutto il mondo. Ci sono anche artisti italiani che hanno collaborato alle migliori produzioni animate europee e mondiali degli ultimi anni, sia per quanto riguarda produzioni CG che animazioni bidimensionali. Dunque di professionisti non ne mancano.
Beh, in questa produzione la parte del leone l'ha fatta Celentano (suoi la gran parte dei crediti, regia e montaggio inclusi); ma è un ambiente che l'artista poco conosce. Un affiancamento era fortemente consigliato.

In conclusione, gli oltre 10 anni di lavorazione non sono dovuti alla complessità del progetto ma più che altro ai problemi realizzativi sorti tra l'autore e i co-produttori. Il prodotto finale è anche figlio di questi problemi.

L'industria animata italiana è in grado di fare molto meglio. Molto.


[ Fra ]
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