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(9 - 2009)
(lungometraggio d'animazione)

Regia di: Shane Acker
Sceneggiatura di: Pamela Pettler
Storia di: Shane Acker

Prodotto da: Tim Burton, Timur Bekmambetov, Dana Ginsburg, Jim Lemley
Produzione: Focus Features, Relativity Media, Starz Animation, Tim Burton Productions
Animazioni: Starz Animation

Edizione Italiana: Universal Pictures

USCITA ITALIANA: SETTEMBRE 2010 - DVD

Shane Acker ha l'opportunità della sua vita: sviluppare una sua idea e portarla nei cinema di mezzo mondo. Un sogno che si avvera grazie alla sua tenacia e ad un cortometraggio di pochi minuti che l'ha portato agli Oscar e davanti all'occhio attento di un cineasta il cui nome spiega già molte cose. Tim Burton è il ponte ce si cera tra un corto e un lungometraggio. Una scommessa già vinta.

La storia inizia in un mondo non più abitato dalla razza umana. Razza estinta dalle macchine nell'ultima guerra affrontata tra queste due fazioni. Una guerra nata con un esperimento, la creazione di una macchina dotata di cervello che ha finito per rivoltarsi contro i suoi creatori. Unici sopravvissuto sulla superficie sono dei piccoli pupazzi alti pochi centimetri e tutti contraddistinti da un numero sul dorso. Questi, dotati di vita, hanno caratteristiche uniche gli uni dagli altri e lottano insieme per sopravvivere alla distruzione perpetrata dalle ultime macchine esistenti.

Ad Acker viene dato da dirigere un team di capaci animatori e tecnici per la sua opera prima della lunga durata. Lui ha ben in testa le linee guida della sua storia e Burton gli affianca Pamela Pettler per concretizzarla. La sceneggiatrice, già al servizio di Burton per "La Sposa Cadavere" (2005), riesce a dare spessore ai personaggi e a portare gli spettatori fino alle scene finali, in un crescendo di emozioni e azione e riuscendo a distribuire egregiamente lungo tutto il film i vari flashback in cui viene narrato l'inizio della guerra e la nascita dei protagonisti, senza che questi rallentino o appesantiscano la storia. Il regista poi sembra essere un veterano delle scene d'azione, scene in cui nonostante il gran numero di oggetti spesso in movimento tutto scorre e si amalgama bene con i momenti più tranquilli.

La sceneggiatura si avvicina molto al corto originale realizzato dal regista, prendendone alcuni spunti, tra cui i dialoghi. Visto i ritmi della storia questi ultimi sono stati ridotti praticamente all'osso. Tutti i personaggi in tutta la pellicola hanno veramente poche battute da recitare, addirittura alcuni non hanno neanche il dono della parola, come l'entità che rappresenta la parte cattiva, così da ridurre a una mezza dozzina i personaggi parlanti. A giocare un ruolo importante c'è la mimica, anche se parliamo di piccoli pupazzi di pezza, bottoni e poco altro. Ma oltre questo tutti i personaggi sono egregiamente descritti e definiti, ognuno con le sue caratteristiche e abilità uniche.

Scene, luci, fotografia, location, tutto è curato nei minimi particolari. Il regista ha bene in mente i toni da riprodurre con le sue animazioni, i colori tetri e l'alto contrasto tra luce e ombra. Le atmosfere sono riportate sullo schermo in maniera egregia, perfettamente in linea con la storia. La scelta poi di utilizzare animazioni CGI, che i puristi dell'animazione definiscono eccessivamente fredda, in questo caso si sposa perfettamente con le tematiche trattate dalla storia. Il mondo fatto di macerie e meccanica, freddo metallo, fili e pochi altri materiali sono i soli componenti che occorrono a modellare gli scenari; elementi che hanno la loro importanza nella narrazione.

La storia che Shane Acker dirige, porta il titolo di uno dei protagonisti, ma non necessariamente del protagonista. Il mondo in cui questo al suo risveglio si ritrova ha già le basi della società che è crollata su se stessa. I diversi caratteri di uno stesso individuo si ritrovano all'interno di nove personaggi diversi, che tenderanno ad assumere ognuno un ruolo ma che inevitabilmente finiranno per soggiogarsi l'uno con l'altro se non coopereranno insieme in egual modo. Il personaggio principale arriva proprio in un momento di stallo della storia, momento in cui c'è bisogno di un elemento che sappia riunire tutti gli altri alla causa comune. Solo a questo punto verrà fuori il vero protagonista del titolo, quegli argomenti di fratellanza e rispetto celati in fondo, ma che vengono messi costantemente alla prova dagli elementi che ne vogliono la distruzione, in un crescendo cui il regista non disdegna di sacrificare neanche alcuni dei protagonisti.

Ciò che ne risulta è una storia intensa, lontano dai canoni classici cui l'animazione CGI è rilegata maggiormente, lontano da ogni riferimento al genere comico qui praticamente assente. Fantascienza, dramma e azione sono sapientemente miscelate, con il risultato di un prodotto adatto soltanto ad un pubblico di ragazzi e adulti. Acker allarga il suo cortometraggio ma, cosa più importante, da delle risposte e una degna fine alla sua storia, cosa che non ha potuto fare nei pochi minuti del corto. Ma l'aiuto di Burton, che il giovane regista omaggia im molti modi e con riferimenti a "Edward Mani di Forbice" o "The Nightmare Before Christmas" per citarne alcuni, è veramente importante per l'opera. Non solo la sceneggiatrice, da citare anche la presenza di Danny Elfman alle musiche, altro storico collaboratore di Burton.

Il lungometraggio è stato realizzato con un budget di soli 30 milioni di dollari e ne ha guadagnati 50 nei soli boxoffice di tutto il mondo. Per la sua realizzazione sono stati ingaggiati attori come Elijah Wood, Jennifer Connelly, Crispin Glover, John C. Reilly, Martin Landau e Christopher Plummer a prestare le voci ai protagonisti. "9" è uscito nei cinema americani nella suggestiva data 9-9-09 e per il mercato italiano è stato acquistato dalla Universal Pictures la cui data d'uscita deve essere ancora annunciata.



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