STRINGS

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(Strings - 2004)
(lungometraggio d'animazione)

Regia di: Anders Rønnow Klarlund
Sceneggiatura di: Naja Marie Aidt, Anders Rønnow Klarlund

Prodotto da: Niels Bald, Mike Downey, Sam Taylor
Produzione: BOB Film Sweden AB, Bald Film, Film and Music Ent. Ltd., Nordisk Film
Animazioni: Bald Film

Tag: Solo un uomo può sbrogliare i nodi della storia - Solo una donna può mostrargli il modo

USCITA ITALIANA: N.C.

Danimarca, Svezia, Norvegia e Regno Unito, in pratica i maggiori stati del nord Europa, sono insieme complici nella realizzazione di quello che è stato definito "innovativo", "un esperienza visiva", "incantevole... una vera e propria delizia" e in definitiva il primo esperimento in questo campo. Chi ha avuto modo di assistere alla proiezione di questo lungometraggio ha aperto bene gli occhi e la mente per le immagini che aveva davanti, e non parlo della storia, anch'essa a suo modo particolare, ma soprattutto per la tecnica con cui questa pellicola è stata concepita e realizzata, una tecnica antica più dell'animazione stessa: le marionette.

La storia, di stampo mitologico, ha come protagonista il figlio del re della città di Hebanon, Hal Tara, che, travestito da schiavo, intraprende un viaggio per vendicare la morte del padre, alla ricerca del popolo degli Zerith, da sempre loro nemici. Ma il giovane Hal non sa che ci sono elementi maligni e traditori che cercano di rovesciare il regno dall'interno. Intanto nel palazzo si trova ancora la sorella di Hal che riesce a scoprire le macchinazioni che incombono sul regno e anche su suo fratello. Le ricerche porteranno Hal all'interno del campo del popolo degli Zerith dove troverà anche una donna che susciterà insieme odio e amore e dove arriverà la maturità giusta per riuscire a distinguere i veri nemici e i veri nemici.

Il progetto, strano a dirsi, è nato a 30.000 piedi d'altezza. Infatti è il regista Klarlund stesso a raccontare della visione di uno spot mentre si trovava a bordo di un aereo, spot girato utilizzando delle marionette. Da quì non solo l'idea di un lungometraggio che avesse queste ultime come protagoniste, ma una nuova concezione dei personaggi, si legati indissolubilmente ai loro fili, fonte di vita per i movimenti, ma con l'idea di fili (strings appunto) che scendono dal cielo e si perdono tra le nuvole, fili donatori di vita e al cui taglio di questi ultimi il personaggio muore. Con queste premesse, dopo ben 4 anni di lavoro, 5 milioni di euro di budget e il coinvolgimento di oltre 150 produttori cinematografici europei nasce Strings: il primo lungometraggio interamente realizzato utilizzando delle marionette.

La produzione ha avuto il suo bel da farsi già a partire con la concezione del lungometraggio stesso. Non c'erano basi storiche su cui far riferimento e da cui prendere spunto. Ecco la realizzazione dunque di alcuni corti prima per rendersi conto del lavoro da intraprendere e della costruzione di una nuova stirpe di marionette che si adattassero ai movimenti e alle gesta imposte dal copione, soprattutto con dei cavi di ben 5 metri e fino a 5 marionettisti per personaggio. La produzione ha richiesto ben 23 settimane per girare tutte le scene e senza alcun intervento di computer animation, ma con animazioni interamente realizzate a mano. Sono stati impiegati ben 22 tra i migliori marionettisti d'Europa e Stati Uniti che hanno realizzato 115 marionette e animato tutte le scene con l'aiuto di altre 150 persone e un totale di 10 km di fili utilizzati.

Ma l'esperienza visiva è garantita anche dalle splendide scenografie realizzare per il lungometraggio. Grandi spazi con sabbia, neve, acqua, vento, fuoco e ogni tipo di elemento naturale caratterizza ogni scena. Sforzo immane se si pensa che è stato tutto girato "dal vivo", elementi, marionette e marionettisti, questi ultimi tra l'altro stretti su vere e proprie impalcature poste sopra le scene ed intenti ad animare i personaggi. A garantire le scene è anche il direttore della fotografia, Kim Hattens, professionista in campo pubblicitario e anche al cinema (collaboratore di registi come Lars Von Trier). Il tema della pellicola propone una storia di stampo fantasy, molto intensa e con temi importanti, certamente non adatta al pubblico dei più piccoli.

Il lungometraggio è uscito nelle sale nell'inverno 2004 in lingua inglese e tradotto nelle 3 lingue dei paesi autori (Danimarca, Svezia e Norvegia). Ha partecipato al Cannes International Film Festival, all' London Film Festival, ad Anima 2005, all' International Young Audience Film Festival, all'Emden International Film Festival, all' Catalonian International Film Festival dove ha vinto i premi come miglior film fantasy e miglior regia e a numerosi altri film festival. E' stato anche tra le anteprime del Future Film Festival del 2005.
In Italia non sono stati ancora acquistati i diritti di distribuzione della pellicola.





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