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Quattro chiacchere con Lee Unkrich
1 Febbraio 2011

Quattro chiacchere con Lee Unkrich

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David Poland ha intervistato poco prima di natale Lee Unkrich, regista del campione d'incassi Toy Story 3 - La Grande Fuga. Una lunga chiacchierata che ci mostra come da un contratto di poche settimane si ritrovi da 16 anni a lavorare per uno dei colossi dell'animazione mondiale.
Un appassionato di montaggio che ha avuto anche l'occasione di passare alla regia, dalla tv a quello che sarebbe diventato il primo studios di produzione di titoli d'animazione al mondo, fino al più grande incasso di un titolo della storia di questo settore. Questo ed altro ancora è Lee Unkrich.

Una bella e lunga intervista di oltre mezz'ora, realizzata da Movie City News, ci riporta agli inizi del regista, i suoi primi passi in Pixar, la sua prima esperienza come unico regista e non solo.

Ecco un riassunto della chiacchierata e il video, a seguire, dell'intervista in versione integrale e in lingua originale.

..Gli inizi sono tutt'altro che legati al mondo dell'animazione. Lee inizia a lavorare in tv su dei live-action per un paio di anni prima di entrare in Pixar. Tantissimo tempo impiegato a montare e montare filmati su filmati. Da subito ha in mente di diventare un regista, ma la passione per il montaggio è tanta e, come lui stesso dice "chi non conosce il settore non può arrivare a capire cosa si prova.."

Con questa passione arriva fin agli studio Pixar.. ma lui stesso ammette di essere a digiuno di questo settore.

"
..non avevo idea di cosa significasse occuparsi del montaggio in animazione.
E' un lavoro, rispetto ai live-action, molto più complicato e anche molto più vicino al regista. Ecco perchè, lavorando a fianco con John Lasseter, ho avuto modo di imparare molto, visto che lui delegava tanto..

..Lavorando al primo Toy Stoy, mi sono occupato si del montaggio, ma ho avuto occasione di fare stage sul lavoro di camera (inquadrature).

"
..sono sempre stato affascinato dal lavoro svolto da John Lasseter sui suoi primi cortometraggi. Dunque quando mi ha chiamato a lavorare al primo Toy Story ho colto al volo l'occasione. Ma non conoscevo niente del mondo dell'animazione. Sono arrivato come free-lance con un contratto per 4-6 settimane. Adesso è 16 anni che faccio parte dello staff degli studios. Non sono un animatore e neanche dopo aver completato Toy Story 3 posso affermare il contrario. Sono stato sempre intimidito da queste sfide, proprio come in Monsters & Co. e Alla Ricerca di Nemo, proprio perchè non ho quel background. Mi limito a parlare con gli animatori, proprio come si fa agli attori con i live-action. Non ho certamente bisogno di dirgli come fare il loro lavoro. Lavorano alla Pixar, il più grande studios in questo settore, dunque sanno già cosa fare..


Ma in Toy Story 3 ci sono anche molte scene più dark, forse più che negli altri film Pixar..

"
..certamente, ma questo succedeva anche nel primo film, con Sid, il ragazzo cattivo e altri elementi del genere.. Ma penso anche che i migliori film devono avere tutto questo all'interno. Devono esser divertenti, far spaventare, anche perchè i ragazzi adorano essere spaventati.. Abbiamo discusso molto sull'intensità delle scene di Toy Story 3, e alla fine ciò che volevave è ciò che si vede sullo schermo... Penso sia giusto esporre i bambini a questo.. La vita a volte è dura, a volte è triste, non vedo dunque niente di male a mostrare questo in un film.

Parlando invece degli incassi, prima Alla Ricerca di Nemo era il titolo di maggiore incasso, invece ora Toy Story 3 è il nuovo punto di riferimento come maggior incasso del settore..

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..penso che si raggiungono traguardi di questo tipo, oltre il miliardo di dollari, solo perchè la gente è andata a vederlo più di una volta. E se è andata a vederlo più di una volta è perchè gli è piaciuto.

Oltre quest'esperienza, seguirai le orme di Brad Bird, passando al cinema live-action?

"
Probabile. Forse un giorno. In questo momento sono molto felice di fare ciò che faccio. Mi sento molto fortunato. Ho già lavorato con dei live-action. E' un lavoro molto difficile.. Dovevo scendere spesso a compromessi. Invece con la Pixar non succede. Ciò che voglio sullo schermo posso metterlo sullo schermo. E' una vera liberazione.

Ecco di seguito il video di tutta l'intervista:


[ video non disponibile ]



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