MARY E IL FIORE DELLA STREGA

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(Meari to majo no hana - 2017)
(lungometraggio d'animazione)

Regia di: Hiromasa Yonebayashi
Sceneggiato da: Riko Sakaguchi, Hiromasa Yonebayashi
Tratto dal libro di: Mary Stewart

Prodotto da: Yoshiaki Nishimura
Produzione: Studio Ponoc, Amuse, Chukyo TV, D.N. Dream Partners, Dentsu, Fukuoka Broadcasting, Hakuhodo DY Media Partners, HTV, Kadokawa, Kenon, Khara Corp., Lawson, Line, Miyagi TV Broadcasting, NTV, Sapporo TV Broadcasting Company, Shizuoka Daiichi TV, Tamborine Sound Studios, Toho, Walt Disney Studios Japan, Yomiuri Shimbun, YTV
Animazioni: Studio Ponoc, Actas, CoMix Wave Films, DR Movie, Eiken, Gonzo, J.C. Staff, Production I.G, Studio Khara, Shin Ei Animation, Studio 4°C, Studio Easter
Edizione Italiana: Lucky Red

USCITA ITALIANA: 14 GIUGNO 2018

Il 2017 è l'anno di un tacito passaggio di consegne tra la vecchia guardia e la nuova nel settore animazione in Giappone. E i nomi coinvolti sono eccellenti. Da un lato lo lo storico Studio Ghibli e dall'altro numerosi ex artisti, un regista e un giovane produttore. Quest'ultimo è il collante che ha dato vita a questa produzione: Yoshiaki Nishimura, ex-impiegato Ghibli e colui che ha fatto molto bene i compiti a casa e imparato quanto di meglio Miyazaki, Takahata e Suzuki hanno perfezionato negli anni.

Protagonista della storia è la giovane Mary, una ragazzina da poco trasferita in una casa in periferia presso la sua prozia, in attesa dell'arrivo dei genitori. Qui Mary incontra un suo coetaneo di nome Peter e i suoi due gattini. E proprio questi ultimi guideranno un giorno la ragazza fin nel cuore della foresta dove troverà uno splendido fiore blu chiamato Volo Notturno, fiore che la porterà a scoprire uno straordinario mondo magico e nuovi personaggi che tireranno fuori tutta la determinazione della ragazza.

Il giovane Studio Ponoc mette a capo della sua prima produzione una sicurezza su tutte, il regista degli ultimi titoli Ghibli, Hiromasa Yonebayashi e coinvolge alcuni degli studios che hanno collaborato alle principali produzioni Ghibli insieme a nuovi; una lista impressionante che, vista nel suo insieme, rappresenta praticamente il meglio delle strutture del settore animazione in Giappone. Ma a fare la differenza è anche l'impostazione dell'intera produzione: più aperta e vicina a quelle occidentali, con materiali e informazioni rilasciate durante tutte le fasi e in lingua inglese, così da suscitare curiosità internazionale e chiudere contratti di distribuzione con largo anticipo.

La storia presenta anch'essa tutti i canoni attesi dai fans Ghibli: una giovane protagonista, la campagna giapponese e un magico mondo nascosto tra le nuvole. Una storia che, in definitiva, presenta anche pochi personaggi, meno di una decina in totale e quattro appena i protagonisti, e uno svolgimento articolato che porta la durata del film superiore all'ora e mezza, ma con tempi ben definiti, senza cali eccessivi, così da mantenere viva l'attenzione dello spettatore. La storia, infine, è adatta ad un ampio pubblico, dal più giovane all'adulto.

Il lato visivo è ineccepibile, con colori e animazioni di altissima qualità e sfondi di rara bellezza. Una buona storia e un ottimo cast di realizzatori riusciranno a conquistare molti spettatori, senza far gridare al capolavoro, ma con buone premesse come opera prima firmata Ponoc. Ovviamente le similitudini con le produzioni di Miyazaki si sprecano, a partire dal design dei personaggi a numerosi micro e macro dettagli, e il tutto è più che voluto. Il titolo vuole rappresentare infatti un ponte per traghettare i fans Ghibli verso una nuova era. E l'inizio non poteva non essere che un grande omaggio verso quei banchi di scuola in cui artisti, regista e produttore hanno accumulato molta esperienza.






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